L’Associazione musicale “Marco Spoletini” di Gallese riprende a celebrare, in presenza, la Festa della Repubblica con il Concerto della Banda musicale, giunto alla sua tredicesima edizione.
L’evento si terrà domenica 5 giugno a Gallese, alle ore 18,00, in Piazza Sant’Agostino.
Solo pochi mesi fa, con la pandemia che durava da due anni, sarebbe sembrato un sogno solo programmarlo, ma l’Associazione ha voluto pensare in positivo e, appena le condizioni minime di sicurezza lo hanno permesso, sono riprese le prove con un impegno assiduo da parte di tutti i soci e per questo un sincero ringraziamento va al maestro Gabriele Campioni, ai Musicanti, ai Cantanti ed anche all’Amministrazione comunale che ci ha permesso di tornare ad utilizzare, per tempo, il Museo cittadino come sala per le prove.
Era importante tornare a festeggiare la nascita della Repubblica, anche e soprattutto per quello che avevamo passato nei due anni precedenti.
Come sempre il Concerto per la Festa della Repubblica ha un tema, un filo conduttore, che quest’anno è “liberamente… musica”: per l’Associazione esso non rappresenta solo un titolo o uno slogan ma un vero e proprio progetto culturale.
Abbiamo sempre cercato di proporre ogni genere musicale che piacesse a noi, che fosse accattivante per il pubblico e che potesse rappresentare una particolare proposta culturale.
Senza mai abbandonare le nostre radici bandistiche abbiamo, spensieratamente, contaminato tradizione e modernità, sinfonia e rock, pop e lirica: ci siamo divertiti.
Dopo due anni di pandemia e nel corso di una assurda e quanto terribile guerra che sta macchiando di sangue l’Europa, la Musica torna a farsi sentire, dal vivo, in occasione della Festa della Repubblica Italiana e non potevamo che riprenderci tutta la nostra creatività, tutta la libertà per proporre quanto di meglio la nostra fantasia ci avesse ispirato.
Settantasei anni fa i nostri nonni ed i nostri genitori seppero trovare stimoli, forza e risorse per chiudere i conti con il passato, uscire dalla dittatura, dalla guerra, anche quella civile, e cambiare la forma istituzionale dello Stato con un referendum popolare e democratico, non ricorrendo quindi ad atti violenti come spesso era accaduto in precedenza.
Tutti si impegnarono, diedero il massimo e l’Italia, in pochi anni, divenne una delle Nazioni più floride e progredite dell’Occidente.
Nelle aspirazioni di ognuno c’era una grande desiderio: trovare finalmente il benessere attraverso la democrazia e il lavoro, riprendere in mano la propria vita e la propria libertà, non intesa come un semplice elenco di diritti e di doveri ma conseguita, soprattutto, come la partecipazione alla realizzazione del bene comune, con l’impegno di ciascuno, nessuno escluso.
Questo è l’augurio che possiamo farci oggi: ritrovare quello spirito, ristabilire condizioni di rispetto e considerazione reciproca e riprendere il cammino per lo sviluppo ed il progresso di tutti.