





Domenica 6 aprile 2025 ore 17.30
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MORTE DELLA VERGINE
storia di un quadro
COMPAGNIA Piccolo Teatro delle Fontane
Il dipinto di Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, è una delle
opere più controverse e discusse del suo tempo. Commissionata nel 1601
dal giurista Laerzio Cherubini per la propria cappella in Santa Maria
della Scala a Roma, l’opera si scontrò immediatamente con le aspettative
tradizionali legate all’iconografia della Madonna.
Caravaggio, noto per la sua pittura realistica e senza compromessi,
trasformò la figura della Vergine in qualcosa di completamente inedito e
controverso. La Madonna dipinta da Caravaggio non rispettava gli
standard canonici: il suo volto era terreo, privo di attributi mistici,
e il suo corpo era rappresentato in modo realistico, quasi crudo. La
scelta del modello per la Vergine, si disse, fu una prostituta trovata
morta nel Tevere, aggiungendo ulteriore scandalo e provocazione
all’opera. Il dipinto fu completato intorno al 1604, oltrepassando la
scadenza del contratto, e quando fu presentato, fu immediatamente
rifiutato dal committente a causa della sua rivoluzionaria
interpretazione dell’iconografia religiosa. I piedi nudi della Vergine
fino alla caviglia, le sembianze terrene e la scena umile e cruda
generarono grande sconcerto e polemica tra i contemporanei. La storia
dietro questo dipinto è ora al centro di uno spettacolo teatrale,
scritto a due mani da Nadia Tiezzi e diretto da Giuliano Baglioni. Lo
spettacolo cerca di ricostruire le vicende e le emozioni legate alla
commissione dell’opera, esplorando le connessioni (reali o immaginate)
tra Caravaggio e la donna che servì da modello per la Vergine dipinta.
Si avventura nel mondo oscuro e passionale dei quadri caravaggeschi, con
scene e luci che evocano il tremolio delle candele nelle chiese.