Rosa da Viterbo

Set 07 2016

Rosa da Viterbo

Rosa nacque a Viterbo nel 1233 da Giovanni e Caterina. Di umili origini i genitori educarono la piccola nell’amore e nel rispetto di Dio, seguendo gli insegnamenti di San Francesco d’Assisi. Il suo desiderio più grande era quello di entrare nelle Clarisse, ma fu respinta a causa della sua salute precaria poichè nacque con una rarissima malformazione fisica caratterizzata dall’ assoluta mancanza dello sterno che di solito porta il soggetto ad una morte precoce entro i primi tre anni di vita, in quanto lo scheletro non riesce a sostenere il corpo. Rosa decise  allora di operare tra le vie di Viterbo come terziaria, conducendo una vita di penitenza e di carità verso i poveri ed i malati. Dopo una guarigione miracolosa entrò nel Terzo Ordine Francescano. Professava apertamente la pace girando per le vie della città di Viterbo, si oppose ai Catari e l’imperatore  Federico II la bandì dalla Città assieme alla sua famiglia. Trovò eslio a  Soriano nel Cimino e successivamente a Vitorchiano. Predisse la morte dell’imperatore Federico II e quando questa avvenne, tornò a Viterbo. Mori nel 1251 a ll’età di 18 anni. Venne sepolta nella nuda terra, a pochi metri dalla sua casa, nel cimitero della Chiesa di S. Maria del Poggio. Il suo corpo vi restò per otto anni, fino a quando i sogni e le apparizioni ricorrenti di Rosa a Papa Alessandro IV non indussero il pontefice a far effettuare il disseppellimento del corpo della vergine viterbese. 

Quando il Pontefice ordinò la riesumazione del corpo disponendone la preventiva e canonica ispezione, secondo gli usi del tempo il corpo della Santa apparve miracolosamente iincorrotto e perfino le rose con le quali era stata inghirlandata alla sua morte, apparvero ancora fresche e profumate.

Venne deciso allora  di darle una più onorata sepoltura all’interno della chiesa di Santa Maria in Poggio dove vi rimase per sei anni fin quando,  il 4 settembre del 1258  Papa Alessandro IV, trasferitosi con la sede papale a Viterbo, diede disposizione di far trasferire il  corpo nel vicino Monastero delle Clarisse, dove in vita Rosa aveva inutilmente chiesto di potere entrare. La decisione del Papa avvenne a seguito di un sogno che si ripetè per tre volte in cui Rosa appunto domandava al Papa che il suo corpo potesse essere trasferito nel vicino Monastero delle Clarisse. A Rosa Furono inoltre  attribuite numerose Guarigioni da cecità, da cadute, da malattie gravi.

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